I PRODOTTI CONTRAFFATTI
Può essere difficile acquistare un prodotto nella certezza della sua autenticità, soprattutto se si acquista online: le imitazioni sono sempre più simili all’originale e talvolta, a prima vista, ingannano, soprattutto in fotografia. Un occhiale da sole può differire nell’aspetto solamente per la cerniera dell’astina; una scarpa da jogging può differire nell’aspetto solamente per avere il marchio del produttore incollato, anziché cucito.
Tuttavia, la qualità dei materiali e della lavorazione è sempre molto distante dall’originale (perché vengono impiegati materiali scadenti e manodopera non professionalizzata, oltre ad un ciclo di lavorazione sommario e rapidissimo per abbattere i costi di produzione) e la sicurezza del prodotto non è assolutamente garantita, a causa della potenziale non conformità ai requisiti di salubrità e sicurezza dei prodotti, imposti dalla legge alle produzioni normali.
Ricordiamo inoltre che il prodotto contraffatto non offre garanzie di riparazione o sostituzione, è spesso votato ad una rapida obsolescenza ed ha un’etichetta “per definizione” ingannevole (riproduce quella dell’originale anche se la composizione del prodotto è ben diversa).
Per cautelarsi da un acquisto inconsapevole di prodotti contraffatti, che configura per il venditore numerose violazioni, tra cui alcune di rilevanza penale come il reato di contraffazione (ai sensi dell’art. 473/474 del Codice Penale) e quello di frode in commercio
(ai sensi dell’art. 515 e art. 517 del Codice Penale), è opportuno:
- scegliere canali distributivi affidabili (sia che si tratti di vendita al dettaglio o di online shops), ovvero distributori ufficiali del marchio in questione; è anche possibile, ma raro, che piccoli negozi al dettaglio si approvvigionino al mercato illegale e vendano prodotti contraffatti.
- diffidare dei prodotti “di marca” venduti nei mercatini di strada sulle bancarelle e dai venditori ambulanti. Solo in rari casi si tratta di merce di stock originale, mentre molto spesso è merce contraffatta;
- diffidare assolutamente di venditori presenti solo sui social network, di siti web su cui non figurano identità completa e riferimenti di contatto del venditore (la partita iva e ragione sociale possono essere controllati sul sito istituzionale di Infocamere www.registroimprese.it), di chi chiede pagamenti con Money Transfer, accrediti su carte prepagate ed altre forme di trasferimento monetario difficilmente tracciabili in modo completo;
- diffidare di chi offre il prodotto a prezzi troppo bassi rispetto alla media, un campanello di allarme tipico dei prodotti contraffatti;
- verificare online se ci sono recensioni negative di altri consumatori o segnalazioni che riguardano quel venditore.
In caso di acquisto già effettuato e di ricezione di un prodotto “dubbio”, portarlo in un negozio ufficiale per una verifica di autenticità oppure rivolgersi alla Linea Diretta Anticontraffazione dell’UIBM presso il ministero dello Sviluppo Economico
(tel. 0647053800 dal lun. al ven. dalle ore 9.00 alle 17.00;
e-mail: anticontraffazione@mise.gov.it).
In caso di contraffazione accertata, segnalare immediatamente il venditore alle autorità competenti: la Guardia di Finanza (tel. 0805882221; e-mail siac@gdf.it) e le autorità doganali.
È vostro diritto ottenere la restituzione del prezzo pagato per un prodotto non corrispondente a quanto promesso, a meno che non foste consapevoli prima dell’acquisto della sua natura di riproduzione fraudolenta. Tuttavia, questo diritto è molto difficile da esercitare e normalmente il venditore illegale non si rende reperibile, non risponde alle richieste e solo in rari casi rimborsa immediatamente, previa restituzione del bene, confidando nell’assenza di denuncia da parte del consumatore.
Denunciare i venditori di merce contraffatta è un dovere civile di ciascuno di noi. La legge per il venditore prevede la confisca della merce, la sanzione amministrativa e, nei casi in cui ricorrano i presupposti, l’esercizio dell’azione penale.
L’acquisto consapevole di prodotti contraffatti è punito dalla legge (ai sensi dell’art. 17 della legge n.99/2009) e il consumatore può ricevere una sanzione fino a 7.000 euro.