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Copyright: i nostri contenuti sono davvero protetti?

Sul web non si parla d’altro: quasi nessuno di noi si preoccupa dei contenuti che pubblichiamo o che vediamo, ma possiamo essere del tutto liberi?

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La risposta è no, dato che ormai quasi tutti i contenuti su internet sono soggetti a copyright.

 

La parola “copyright”, conosciuta anche come articolo 13, vieta la pubblicazione di contenuti senza dare i diritti d’autore.

 

La legge è stata approvata al Parlamento europeo nell’aprile del 2018, dopo essere stata modificata a causa dei riscontri da parte dei giovani.

 

L’articolo 13 parla chiaramente: non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria (cfr. art. 111c. 1,2)e nei soli casi e modi previsti dalla legge (cfr.art. 25c. 3).

 

I contenuti principalmente soggetti a copyright sono canzoni e film. Vengono messi su siti illegali nei quali spesso si possono prendere virus. Atri, invece, cercano di scaricare film illegalmente attraverso molti social, in cui la legge del copyright non viene applicata. Un esempio è Telegram: app simile a  Whatsapp, solamente senza regole. In esso vengono diffusi audio e film su canali o gruppi, senza bisogno di acquistarli.

 

Molti social, però, sono molto precisi nel rispettare questa legge: Instagram, Whatsapp, YouTube.

 

Altri contenuti meno ricercati sono ad esempio: partite di calcio, copie di marchi e giochi o app a pagamento. Questi ultimi sono più difficili da trovare sui social, però si possono trovare molti siti, in cui comprarli o scaricarli gratis o a bassissimo prezzo.

 

Approvando la legge sul copyright, quasi tutti i siti sono scomparsi, per quanto riguarda i social sono un po’ più difficili da controllare. la legge si evolve sempre di più, e alla fine riuscirà lo stesso.

 

Natalia Leonardi, Luciano Di Mauro, Marco Recupero

Classe III C

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CONTRAFFAZIONE
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