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Il prezzo dice tutto sulla qualità dei cosmetici? 

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CONTRAFFAZIONE

la pirateria informatica

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La contraffazione: un’infografica

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La pirateria audiovisiva: intervista a un ex ‘pirata’

Per questo lavoro abbiamo pensato di realizzare una intervista ad un presunto ex pirata, raccontando la sua storia, da come si è introdotto nel mondo della pirateria a perchè e come ne sia uscito.

di Alexander Garibaldi e Simone Maestrelli, 3G

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la pirateria informatica

Per Si definisce “pirateria informatica” l’insieme di azioni illegali, compiute da chi accede a reti di informazione e archivi di dati, copiando programmi o dati riservati, oppure inserendo delle modifiche nella documentazione, per ottenere vantaggi economici. Questi criminali si chiamano “cracker” e spesso agiscono nell’ambito della criminalità organizzata.

Il compito di fermare la pirateria informatica è affidato alla Polizia postale.

Esistono, però, anche pirati di internet, che agiscono più o meno inconsapevolmente, violando le regole del copyright.

La legge vieta di scaricare i download di programmi, foto, immagini, film che non sono gratuiti.

Ma cosa si rischia? Secondo la legge sul diritto di autore “il download di un file protetto da copyright è punibile con una mera sanzione economica: 134 euro, aumentabile fino a 1032 nel caso in cui il materiale scaricato sia ingente. A ciò si aggiunge la confisca del materiale illecito” (Mariano Acquaviva, “Pirateria online: cosa rischio?” – “La legge uguale per tutti”).

Chi condivide il materiale e lo diffonde a scopo di lucro, rischia non solo una sanzione economica ma persino la reclusione da sei mesi ai tre anni.

Secondo un’indagine svolta da IPSOS (Ente di analisi e ricerca di mercato) nel 2019, la pirateria ha creato grandi danni economici, mettendo a rischio 6000 lavoratori del settore (Antonello Salerno, “Frena la pirateria audiovisiva, ma causa ancora danni per un miliardo” in “Network Digital 360”).

Un’ altra indagine effettuata nel 2016 da MOSO evidenzia che Stati Uniti ed Europa sono i continenti più colpiti da questo fenomeno, l’Italia in quella classifica risulta al ventiquattresimo posto.

È importante che soprattutto i giovani capiscano che anche la pirateria di internet, crea conseguenze negative, perché il divertimento che ne deriva, finisce per danneggiare le aziende.

Gabriele Filipetto 3^H

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CASO PLAGIO
"LA FORMA DELL’ ACQUA"

Il film ‘’la forma dell’acqua’’ è stato dichiarato plagio da Paul Zindel

David Zindel, figlio del defunto Paul Zindel, afferma che il film ‘’la forma dell’acqua- the shape of water’’- di Guillermo del Toro avrebbe copiato una storia scritta dal padre nel 1969.

Daniel Zindel ha osato dire che nel film di del Toro ci sono tematiche, personaggi, dialoghi e alcuni pezzi di trama di ‘Let me hear you whisper’, opera del padre trasmessa in televisone che racconta di un delfino tenuto in trappola per degli esperimenti in un laboratorio militare.

David Zindel ha chiesto di bloccare le future proiezioni del film e che gli venga riconosciuta una parte del ricavato.

Il giudice Percy Anderson ha però archiviato la causa.

Il giudice Anderson sostiene che, anche se il testo teatrale e il film hanno le stesse premesse sulla base della storia, la scelta di una persona che lavora in un laboratorio scientifico e decide di liberare una creatura, il concetto è troppo generico per essere protetto.

Ha infine sottolineato che le due trame, dal punto di vista della trama, hanno tematiche ben differenti.

Fonte: https://www.ilpost.it/2018/02/22/la-forma-dell-acqua-plagio/

 

Morena del Latte 3H

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Immagine presa dal trailer “La forma dell’acqua-the shape of water” di Guillermo del Toro

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Copyright- film e musica

Il copyright (termine di lingua inglese che letteralmente significa diritto di copia) è un termine che identifica il diritto d’autore nei paesi di common law, dal quale però differisce sotto vari aspetti. Ciononostante, ci spiega Wikipedia, il termine viene comunemente usato anche per indicare genericamente la normativa sul diritto d’autore degli ordinamenti di civil law.È solitamente abbreviato con il simbolo ©. Quando tale simbolo non è utilizzabile si riproduce con la lettera “c” posta tra parentesi. 

Ad esempio, i film e le canzoni sono, solitamente, protetti da copyright, il che significa che per far vedere un film o far ascoltare una canzone ad una persona, bisogna chiedere al creatore di quel prodotto il permesso per farlo.

Ci sono molte aziende a pagamento, come Sky, Netflix e Spotify, che forniscono i loro contenuti dopo aver preso il permesso o dopo aver pagato il prodotto (film, canzoni).

Al contrario, però, esistono siti che piratano questi contenuti fornendoli gratuitamente. A primo sguardo potrebbe sembrare una cosa conveniente, ma in realtà non è una cosa affatto corretta nei confronti del creatore dell’opera, il quale non guadagna i soldi che li spettano per il lavoro fatto. Per di più, piratare qualcosa è un reato penale, essendo illegale. Perciò, anche se colui che rischia di più è il possessore del sito, c’è un rischio anche per l’utente, che potrebbe ricevere una multa.

Esistono, però, servizi gratuiti senza copyright, che possono essere utilizzati liberamente e senza alcuna preoccupazione.

In conclusione, è molto preferibile usare i servizi a pagamento o quelli gratuiti, senza copyright, piuttosto che usare servizi piratati.

 

Railean Daniel, classe 3H

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La contraffazione del Made in Italy:

il parmigiano reggiano

Il Parmigiano Reggiano è una delle eccellenze del made in Italy. E’ un prodotto unico al mondo, la cui storia è iniziata ben nove secoli fa nei monasteri circestensi e benedettini di Reggio Emilia e Parma con la produzione di questo formaggio a pasta dura. Ancora oggi per la sua produzione si usano gli stessi ingredienti e vengono ripetuti gli stessi gesti che facevano i monaci del XII secolo.

Il marchio Parmigiano Reggiano è diventato sinonimo di garanzia in tutto il mondo: da oltre 70 anni è salvaguardato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e dal 1996 gode del marchio DOP che ne garantisce la genuinità e l’autenticità.

Oggi però questo fiore all’occhiello del made in Italy deve fare i conti con la produzione di imitazioni che danneggiano la sua garanzia di qualità a livello mondiale.

La National Milk Producer statunitense ha chiesto di vendere le imitazioni dei formaggi italiani addirittura in Europa. Gli USA sono, infatti, grandi produttori di parmigiano “taroccato” che viene venduto come “Parmesan” dagli Stati Uniti all’Australia e dal Sudafrica alla Russia. In Uruguay è sul mercato come “Parmesano”, in Argentina come “Reggianito” e in Brasile come “Parmesano” o “Grana Pampeano”.

Questa situazione è stata denunciata dalla Coldiretti, che ha sottolineato come il Parmigiano Reggiano, insieme al Grana Padano, sia il prodotto agroalimentare più imitato al mondo.

E’ necessario pertanto mettere in atto interventi a salvaguardia del marchio come è avvenuto in Cile, dove l’Ambasciata Italiana ha ottenuto il riconoscimento della denominazione d’origine del parmigiano Italiano e la garanzia che i prodotti simili al parmigiano ma privi del certificato di tracciabilità dell’origine non si possano più vendere come parmigiano in tutto il paese.

Oltre a non avere limiti territoriali, la contraffazione si è spinta anche in rete, dove il mercato online propone la vendita di un formaggio denominato parmigiano che non è parmigiano. Per questo il Consorzio ha stretto un accordo con la società Netnames che si occupa di trovare marchi utilizzati in modo illecito e di segnalarli alle autorità competenti.

E’ necessario non abbassare la guardia e mettere in atto tutte le misure a salvaguardia di questa nostra eccellenza che, oltre ad essere unica per la qualità, costituisce un pezzo di storia del nostro paese.

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Non fatevi fregare! La contraffazione nella moda e come evitarla

IL FENOMENO DELLA CONTRAFFAZIONE NELL'INDUSTRIA TESSILE

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La contraffazione nell'ambito della moda è un reato molto diffuso. Per le strade delle città Italiane si incontrano venditori di prodotti contraffatti, dunque a basso costo e di qualità scarsa. I prodotti contraffatti vengono fabbricati come gli articoli originali ma con del materiale di qualità inferiore, per questo vengono venduti ad un prezzo minore rispetto a quello originale. Anche la globalizzazione è uno dei fattori che permette questo fenomeno, i bassi costi di produzione in alcuni paesi agevolano la fabbricazione di massa. Per questo la contraffazione è così diffusa anche se è un reato.

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COME RICONOSCERE I PRODOTTI CONTRAFFATTI

  1. Elemento essenziale per riconoscere un originale da un falso è la qualità del materiale di cui è fatto il prodotto, soprattutto nell’industria tessile.

  2. Un altro elemento sono i dettagli, sia nel logo che nel prodotto stesso, sia al livello di design che manodopera (es.la cucitura, il design ridimensionato, i bottoni).

  3. L’ultimo modo per riconoscere un prodotto contraffatto è controllare il prezzo di vendita, sicuramente sarà inferiore a quello originale.

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DANNO ECONOMICO AL MERCATO

Ogni anno l’industria perde circa 40.2 miliardi di euro, in più è stata stimata una perdita di posti di lavoro (circa 197 mila posti di lavoro), l’Italia in particolare soffre molto della vendita di contraffatti e perde all’incirca 5 miliardi di dollari (di preciso 4.612.250 euro).

(http://amp.ilsole24ore.com/pagina/ACA6RJ1)

 

Ron Baraero 3H

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La pirateria informatica in Italia 

Che cos’è la pirateria informatica?

La pirateria informatica indica varie attività illegali.  I pirati digitali condividono spesso streaming illegali di film, telefilm, download di brani musicali, videogiochi e libri.

Questa è una violazione del diritto d’autore o copyright.

Esistono sanzioni per la pirateria informatica?

Per la pirateria informatica esistono diversi tipi di sanzioni che possono essere:

-Multe da 51a 2.065 euro

-Reclusione di un’anno carcere da 516 euro

-Sanzione amministrativa

La pirateria in Italia ha fatto perdere all’audiovisivo italiana ben 617 milioni di euro di fatturato a causa della diffusione illegale di contenuti privati.

Quanti sono i fenomeni di pirateria in Italia?

Nel 2017 sono stati registrati delle percentuali dove raccontano che almeno il 37% degli italiani ha “piratato” almeno una volta, i contenuti più colpiti dalla pirateria sono:

-Film l’81%

-Streaming il 26%

-Download il 22%

Un pirata del web italiano possiede un’istruzione medio-alta, solitamente è un lavoratore autonomo o un libero professionista,  procede con la pirateria pur sapendo che è un reato pensando che non sia una cosa grave.

Anche i giovani ragazzi fanno uso di Pirateria?

Già sotto ai 15 anni riguarda il 44% dei ragazzi; i contenuti piratati più gettonati fra tutti sono i film (93%).

Molti giovani e anche adulti che agiscono con la pirateria non se ne rendono nemmeno conto, e per contrastare questo fenomeno dobbiamo aumentare la consapevolezza di tutti sul danno che può provocare.

 

Sito: https://www.consumatori.it/telefonia/pirateria-digitale-italia/

 

Chiara Censo 3H

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La contraffazione dei prodotti di lusso

"La contraffazione pesa sempre di più sui prodotti di lusso. Secondo The Global Brand Counterfeiting Report 2018, ricerca diramata da Research and Markets, le vendite online di merci di lusso contraffatte hanno rappresentato il 31% delle perdite totali legate alla contraffazione nel 2017”. 

Lo afferma il sito pambianconews.com: nel 2017 il 31% delle perdite totali nel settore dei prodotti di lusso è stato causato dalla contraffazione. 

Il rapporto si è concentrato sui paesi dove i consumatori hanno maggior potere di acquisto, come Germania, Italia, Cina, Giappone, Emirati Arabi e Stati Uniti.

Nel 2017 l’importo della contraffazione totale è stato di 1,2 mld e nel 2020 ci aggiriamo attorno agli 1,82 mld.

I settori colpiti maggiormente sono nelle categorie dell’abbigliamento, delle calzature, dei profumi, dei gioielli e delle borse.

Lasciandoci un momento il fattore economico alle spalle ci ritroviamo dentro un altro aspetto. L’acquirente principale non è sempre a conoscenza dei reali rischi del mercato, non immagina la quantità di danno che sta recando comprando un giubbotto falso sotto la metro, oppure semplicemente online, tutto ciò coinvolge sfruttamento minorile e mafia che lucrano sopra questo tipo di attività.

La lotta ai falsi dovrebbe diventare una battaglia unica tra le aziende dei brand originali e il governo, perché solo loro, organizzando la rete distributiva, hanno un punto di vantaggio per riconoscere i prodotti falsi e capire la provenienza.

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Fonte dati: https://www.ilsole24ore.com/art/allarme-moda-cresce-business-falsi-ed-e-record-sequestri-ABjHBZdB

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La pirateria digitale

Dai dati raccolti è risultato che nella nostra penisola l’accesso ai siti pirata sia salito di circa il 60% rispetto a prima che il coronavirus comparisse in Italia.

Facciamo vari passi indietro però; che cos’é la pirateria?

La cosiddetta pirateria è un atto di frode per il quale vengono raccolte varie tipologie di materiali (digitali e non) e distribuite ad un pubblico senza permessi nè regolamentazioni. Vari esempi possono essere la vendita illecita di dischi musicali, film e libri protetti da copyright.

Da poco però è stato dato il triste annuncio che riguarda il popolo italiano. Di fatti la società informatica MUSO ha mostrato il grafico degli incrementi (da febbraio ad aprile) dell’utilizzo di siti streaming piratati delle varie nazioni. Come possiamo vedere, l’Italia si trova al triste primo posto

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(Foto dell’articolo di AFdigitale)

Purtroppo la pirateria digitale è un serio problema, basti pensare agli svariati siti di streaming dei quali dieci vengono fatti chiudere e cento ne vengono creati.

Senza tenere conto della sola piattaforma di Telegram dove la non tracciabilità consente un proliferare di canali con materiale illecito piratato, senza che i responsabili vengano scoperti facilmente come nei casi di siti web di streaming.

 

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(foto di SystemCuE)

Andrea Ranieri 3H

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CONTRAFFAZIONE: UNA LOTTA CONTRO UNA CONTINUA EVOLUZIONE 

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In tutto il mondo la falsificazione genera un persistere di problemi non ancora risolvibili: come riconoscerli?

La contraffazione è uno dei reati economici che danneggia  l’economia mondiale ed è in costante aumento: danneggia le imprese e le economie dei Paesi sviluppati, oltre  a mettere in grave pericolo la salute e la sicurezza del consumatore, come si può riscontrare nel sito specializzato in legge  Altalex.

La contraffazione, che si basa su una replica non autorizzata del prodotto originale, aumenta a seconda delle esigenze e della domanda.

Come ricostruito dalla Guardia di finanza, i prodotti contraffatti sono distribuiti dalla criminalità organizzata e confezionati con tecniche sempre più raffinate e ingannevoli.

La contraffazione interessa ormai tutti i settori produttivi; come riporta ancora la Guardia di Finanza fra gli esempi più comuni di oggetti contraffatti, si possono trovare:

– Cosmetici

– Prodotti farmaceutici

– Prodotti elettronici e contenuti digirali (pirateria audiovisiva e CD/DVD) di cui oggi è molto più facile abusare. La pirateira tramite internet, caratterizzata da film in streaming visibili per tutti, ha conseguenze sia penali che amministrative,  riduce le vendite di CD/DVD e colpisce l’intera industria cinematografica.

– Giocattoli

– Abbigliamento: i capi contraffatti rappresentano anche un danno per i consumatori perché possono essere nocivi.

– Alimentare

Esistono due tipologie di contraffazione alimentare:

1.La falsificazione, adulterazione o sofisticazione  dell’alimento: si tratta della creazione di un alimento composto da sostanze  diverse da quelle che normalmente lo compongono.

2.Falsificazione del marchio o dell’indicazione di provenienza o della denominazione di origine: la contraffazione alimentare genera danni economici al consumatore e può essere gravemente nocivo per la salute.

Si può riconoscere un prodotto contraffatto stando attenti ad alcuni elementi tra cui il suo prezzo e le informazioni riportate sulle etichette.

Nel caso di acquisti su internet bisogna invece prestare attenzione al prezzo ma anche al nome del dominio e ai contatti riportati.

Queste caratteristiche fanno capire la qualità del prodotto, se riesce a soddisfare le esigenze del consumatore oppure no.

Al giorno d’oggi non si riesce ancora a frenare tutto ciò.

 

Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Contraffazione

http://www.treccani.it/vocabolario/contraffazione/

http://www.gdf.gov.it/chi-siamo/organizzazione/compiti-istituzionali/lotta-alla-contraffazione/la-contraffazione

https://www.altalex.com/documents/altalexpedia/2014/02/21/contraffazione

 

Alis Paola Saavedra Pezo  3°H    

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La quarantena incrementa la pirateria?

Da quando la quarantena ci costringe in casa il numero di ore che noi passiamo a guardare film e serie tv si è notevolmente alzato. 

Ma cosa fa chi non si può permettere gli abbonamenti? 

In aiuto a queste persone vengono sicuramente i siti di pirateria illegale dove si possono trovare film e serie tv con abbonamenti gratuiti. 

Proprio in Cina, paese focolaio del coronavirus, il numero di visite ai siti di pirateria cinematografica chi è incrementato dell’89%. 

Anche il nostro paese non è estraneo alla pirateria, infatti uno studio dice che il 38% degli italiani guarda e scarica film illegalmente. 

La MUSO, società inglese che monitora l’andamento dei casi di pirateria, ha mostrato l’aumento delle visite ai siti pirata tramite un grafico. L’Italia è la prima davanti a tutti con il 66% di incremento, dopo l’Italia si trova l’India con il 62%, troviamo inoltre la Spagna con un aumento del 50%. Gli altri paesi scendono gradualmente ma non si allontanano troppo con il regno unito e gli USA al 43 e 41%. Allo stesso modo anche la Francia incrementa l’afflusso, mentre Germania e Russia incrementano soltanto rispettivamente del 36% e del 17%. Bisogna però anche considerare il fatto che la quarantena nei diversi paesi sia iniziata in periodi diversi. Per esempio in Russia la quarantena ebbe inizio solamente alla fine di marzo. Purtroppo, l’Italia è la prima anche nell’aumento del traffico dei siti di pirateria informatica. E’ invece in calo la pirateria nei siti di sport dato che in questo periodo il mondo dello sport si è praticamente del tutto fermato. 

Al giorno d’oggi i contenuti audiovisivi sono disponibili in rete e su piattaforme molto diverse in download o in streaming con modalità di accesso possibili attraverso qualunque mezzo. Sono stati effettuati tre anni di studi e analisi elaborati dalla società Ipsos per conto di FAPAV, che hanno portato a delineare il fenomeno della pirateria in Italia: questa tendenza illecita rimane un forte problema per tutto il sistema industriale, tuttavia sembra che le nuove generazioni siano più attente nella ricerca e nel consumo di contenuti audiovisivi in modo legale e sicuro. 

​Stefano Sala e Marco Zhao, 3H

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Il caso. Le blogger: siamo state hackerate

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Questo è quello che è successo ad alcune delle influencer più famose d’Italia.

Il 4 settembre due influencer italiane molto note hanno trovato bloccato il loro account Instagram da migliaia di follower: «Abbiamo contratti importanti firmati con Adidas, Nike, Gucci, facciamo pubblicità a prodotti cosmetici, tutti contratti che ora non possiamo più rispettare».

Che cosa accade se a una blogger vengono hackerati i profili social? «Siamo disperate, era il nostro lavoro, il nostro guadagno». Questo è quello che dicono le influencer  i cui account Instagram e Facebook, usati per marketing anche a livello professionale, sono stati bloccati.

Le ragazze sono diventate celebri per i loro contenuti, ovvero per le loro foto, video, outfit, e le persone le prendevano come spunto per il loro lifestyle. Gli account Instagram delle blogger contavano migliaia di follower, più followers avevano più il guadagno era maggiore.

 Le blogger hanno fatto immediatamente la segnalazione, tramite procedure ufficiali, alla sede centrale dei social e ovviamente la denuncia alla polizia postale ma non hanno ancora ricevuto alcuna risposta: «Quanto accaduto è davvero un grosso problema per chi come noi lavora sui social.  La perdita economica (di svariate migliaia di euro) è gravissimo è tutt’ora le blogger italiane stanno perdendo soldi.

«Secondo noi un hacker ha disabilitato il profilo ma non sappiamo se il blocco definitivo sia stato fatto da Instagram, che ha visto movimenti strani, o meno. Ma una cosa è certa: non vogliamo creare una nuova pagina, rivogliamo la nostra che ci siamo costruite nel tempo». Questo è quello che ha detto una delle blogger hackerate.

 

Fonte notizia: https://www.corriere.it/moda/news/20_gennaio_10/hackerati-profili-social-blogger-senza-volto-siamo-disperate-adesso-non-possiamo-piu-lavorare-2853228e-3396-11ea-8f4f-7232b74fa405.shtml 

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La pirateria informatica

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Contraffazione, la guardia di finanza sequestra mascherine contraffatte

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Fonte: roma.fanpage

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Francesconi Nicole 3H

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MICHAEL JACKSON ACCUSATO DI PLAGIO DA PARTE DI ALBANO

La causa che andò avanti per anni in tribunale

Tutto ebbe inizio quando il figlio di Al Bano ascoltò per caso la canzone di Michael Jackson Will You Be There, incisa nel 1991.

Egli sentì grande somiglianza con la canzone di suo padre I cigni di Balaka, incisa nel 1987.
Dopo che Jackson fu denunciato da Al Bano, la Pretura Civile di Roma, nel 1994, fece ritirare il disco dal mercato italiano e costrinse la Sony a ristampare una nuova edizione dell’album senza la canzone Will You Be There.

Nel 1997 il tribunale di Roma revocò l’ordine di sequestro per mancanza di prove: Jackson, secondo i giudici romani, non sapeva che quel brano musicale fosse di Al Bano.

Nel novembre del 1999, però, come ricostruito dalla rivista Rolling Stone, “la Corte di Appello di Milano confermò la sentenza del 1997 che proclamava i brani in questione privi di originalità, in quanto i cantanti si erano entrambi ispirati a una canzone del 1939, sprovvista di copyright, Bless You For Being An Angel, degli Ink Spots, gruppo che, a sua volta, si era rifatto a una musica dei nativi americani”.

Al Bano dovette pagare le spese processuali, avendo dato lui inizio alla vertenza, però il pretore penale di Roma, Mario Frigenti, nel maggio del 1999, si pronunciò a favore del cantante italiano rilevando 37 note consecutive identiche nelle due canzoni.

Alla fine Michael Jackson fu costretto a pagare quattro milioni di lire invece di cinque miliardi richiesti da Al Bano.

Tutto avrebbe dovuto concludersi in Cassazione, cosa che non avvenne per via un accordo riservato tra i due cantanti che portò alla chiusura della controversia.
Nel 2011, infine, si concluse anche il procedimento penale di Roma, che terminò con l’assoluzione di Jackson.

 

Fonte: https://www.rollingstone.it/cultura/libri/il-piu-grande-nemico-di-michael-jackson-al-bano/464652/

 

Victoria Guerrero, Gaia Caccialanza 3ºG

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CHUCK BERRY PLAGIATO DAI BEATLES 

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Siti internet consultati: https://www.r3m.it/beatles-quella-volta-john-lennon-accuso-rod-stewart-plagio/ https://www.tgmusic.it/plagio-musicale-quali-sono-le-10-canzoni-copiate-piu-famose-di-sempre/ https://caebook.it/2020/01/26/come-together-dei-beatles-fra-misteri-e-plagi/

 

D’Aparo Francesca, Linea Camilla Elisa, 3G

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Ladri di idee

Il plagio accademico

Il plagio si definisce come “appropriazione, totale o parziale, di lavoro altrui, letterario, artistico e simile, che si voglia spacciare per proprio”.

In Italia chi copia articoli scientifici per ottenere titoli di studio o vincere concorsi non subisce grandi conseguenze. E infatti nel nostro paese il plagio è più diffuso che altrove.

Il plagio non è solo prendere le idee e parole di qualcuno facendo credere che sono le nostre, si tratta di plagio anche quando si copia da Internet delle foto, immagini, musica, video, ecc. Se decidi di mettere una foto presa su Internet o un documento per illustrare il tuo lavoro, devi indicarne la fonte. Ciò facendo, indichi l’autore o l’origine di questa informazione.

Perché capita di commettere un plagio?

  • perchè è sempre più facile copiare piuttosto che prendere il tempo di pensare con la propria testa. Quando non hai un’informazione, si cerca da persone che supponiamo ne sappiano più di noi.

  • perchè magari non abbiamo abbastanza fiducia nelle nostre capacità. Fare un lavoro di ricerca o scrivere su un tema sono esercizi da allenare. Senza questo sforzo, non possiamo mai imparare a farlo correttamente.

  • perché vogliamo fare una “bella figura” in classe davanti all’insegnante e ai compagni di scuola.

  • perché fare un lavoro di ricerca prende tempo. Per fare un lavoro di ricerca serio, bisogna leggere diverse fonti di informazione di tutti tipi. Allora, ogni tanto, per fare più in fretta, copiamo direttamente da Wikipedia o da un libro che tratta della nostra tematica.

  • perché, come tanti altri, abbiamo la tendenza a pensare che tutto quello che si trova su Internet è a nostra disposizione, senza condizioni. Si tratta solo di ignoranza, magari chi lo fa non sa che non è permesso copiare senza autorizzazione.
    Fonti:  www.lavoce.info/archives/55859/plagio-accademico-una-pessima-abitudine-italiana/   www.compilatio.net/it/attualita-plagio-marzo/

    Distaso Camilla, Zumpano Giulia, 3G

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La contraffazione: cos’è e quali problemi comporta

La Guardia di Finanza definisce la contraffazione come “la violazione di un diritto di proprietà intellettuale perpetrata attraverso la riproduzione illecita di un bene e la relativa commercializzazione uti originalis, in violazione di un diritto di proprietà intellettuale e/o industriale (marchi d’impresa e altri segni distintivi, brevetti per invenzione, modelli di utilità, industrial design, indicazioni geografiche, denominazioni di origine, diritti d’autore, ecc.)”.

Quando si parla di contraffazione emergono due grandi problemi: il primo è quello che subisce il consumatore in prima persona con il rischio di danni alla pelle o alla salute in generale; il secondo riguarda il grosso danno economico arrecato alla società che produce il prodotto originale.

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Danni provocati alla salute del consumatore

Quando una persona va ad acquistare un oggetto contraffatto di qualsiasi tipo, rischia di mettere in pericolo la sua salute poiché chi produce questi prodotti contraffatti tende a diminuire il costo di produzione al minimo per poterci lucrare il più possibile, spesso utilizzando prodotti nocivi al consumatore.  Il contatto prolungato della pelle con queste sostanze/prodotti può causare danni a livello dermatologico causando irritazioni e prurito prolungato.

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Danni economici alle aziende

Acquistando un prodotto contraffatto si produce un danno economico alle aziende produttrici dell’articolo originale.

Ci sono diversi tipi di contraffazione, alcuni sono più evidenti poichè il nome dell’azienda o il logo presentano una variazione di colore o forme, mentre altre volte la contraffazione è fatta con maggiore attenzione rendendo difficile individuare quale sia il prodotto contraffatto e quale sia quello vero.

In Italia le forze dell’ordine hanno dichiarato guerra alla contraffazione per salvaguardare la salute dei consumatori e proteggere il diritto d’autore.

Da anni anche su internet si sta cercando di contrastare il problema della contraffazione girando video a scopo informativo per allertare i consumatori.

 

Fonte: http://www.gdf.gov.it/chi-siamo/organizzazione/compiti-istituzionali/lotta-alla-contraffazione/la-contraffazione

 

Davide Quirci, Di Benedetto Alessandro, 3g

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